Oggi, qualcosa di me.

Sono nata sotto il sole di mezzogiorno in un Giugno di alcuni anni fa. Scura, di pelle e di capelli ricci.
Piccola. Ma mai tanto per le braccia di mio padre che del suo "promette bene, s'è presentata all'ora di pranzo" ne ha fatto la frase della mia vita.
Sono cresciuta a salopette e a voglia di colorare. Con un sinistro da far invidia ai calciatori e un'attitudine ai pasticci in cucina.

Giunta, all'alba dei 32 suonati (e cantanti più volte), fino a qui con gli stessi sogni. Le stesse speranze, più consapevolezze e più coraggio per essere me, e per essere felice. 
Perchè si sa che ad essere felici bisogna essere coraggiosi. E qui, ci si prova tutti i giorni, a tirarlo fuori quel coraggio. Quello di avere idee che meritino la propria fatica e pensieri degni della stima di chi ti ama.

Penso che al di là delle previsioni astrologiche, che detesto rincorrere a prima mattina, e dell'anno del Cancro che pare debba sempre venire ma che si fa aspettare degno di un perfetto Godot, al di là delle perdite o delle sconfitte e di tutte le discussioni più o meno costruttive, delle speranze e delle aspettative, al di là dei progetti che prendono sempre più corpo ogni giorno e della mia voglia di fare, mi ritrovo oltre i trenta (e non voglio precisare ancora una volta quanti) a desiderare. 
Oggi più che mai. Come le bambine di fronte al portagioie della mamma, nell'attesa che quell'indugio dell'età diventi la realtà delle cose. Sempre impazienti, sempre speranzose mai stanche di volere, cercare, sognare. 
Desidero più tempo, che è sempre quello che mi manca per le cose che mi piace fare. E desidero di passarne di più con lui, che da amore e che riempie i miei giorni e i miei pensieri, magari sotto lo stesso tetto, nella serenità di cucinare assieme o di fare colazione all'una, come nelle nostre domeniche lente. Desidero la tranquillità di un giornale di moda sfogliato tra una fetta biscottata e il latte e caffè, anche alle undici del mattino di un giovedì, senza fretta e senza che il mondo ti faccia correre per dirti dove poi dovresti andare. Perchè le cose belle hanno bisogno di tempo, ma non di un tempo qualsiasi, di quello che vuoi tagliare tu, immensamente più di valore.
Desidero tornare a preparare la valigia, con vestiti leggeri e costumi colorati, di passare qualche giorno in più al mare, quello che si vede da casa mia nel Cilento e di sentire il vento, nuovamente a tagliarmi la faccia e tirarmi la gonna. Desidero comprare quelle scarpe rosse e una collana che sappia di cristallo e luce quanto i lampadari delle case di nonna. Desidero tornare a studiare il francese che tanto mi piaceva a scuola e che mi lascia sentire Parigi nei pensieri e sulle labbra.
Desidero i concerti d'estate, come quando eravamo più piccole e ci scatenavamo in fila dal primo pomeriggio, e la musica sempre nella mia vita. Cantata, ascoltata, recitata a teatro. Sempre. Quella coi jeans strappati in motorino, quella col vestito di seta dai violini in concerto.
Desidero la serenità di tagliare i capelli, e di cambiarne il colore, di essere eccentrica ai matrimoni, di scoprire quei cortili che non ti aspetti, di avere le soprese che ti riempiono il cuore, di dimenticare l'orologio e gli anelli sulla credenza, di fare il bagno di notte nella spiaggia della mia infanzia, di avere una voce amica quando e se ce ne sarà bisogno e di saper ascoltare, che è più della presenza, più dei gesti e delle parole, di rimettere le camicie a quadri e, perchè no, quegli enormi cappelli di paglia in spiaggia.
Desidero un orgoglio grande quanto la mia dignità, una voce sempre presente per dire la mia, la purezza d'animo e la generosità di mia madre, la raffinatezza di mia nonna.  
Desidero la facilità di mettere assieme righe e pois, la dolcezza dei giochi con i bambini e la forza per non cadere nell'abitudine, nello squallore, nel perbenismo.
Desidero poter cambiare strada, e sapere che ce ne sarà sempre un'altra e un'altra ancora, perchè l'alternativa è figlia della libertà che conquisti scegliendo e non ti pesa mai.
Desidero mantenere quest'amore. Quest'amore che ho per tutti i miei giorni, quello che cerco sempre e che inseguo nelle cose, che brucia, consuma e rende liberi. Quello che mi fa sentire leggera quando batte e che mi lascia desiderare ancora di più questa leggerezza d'animo. 
Desidero credere. Ed è questo che chiedo alle mie candeline, oggi.