Femminilità e una gonna a ruota.

Vintage nel sapore.

Ampie, comode, femminili. 

Adatte ad un sogno in perfetto stile Hepburn o disinvolte e leggere per un look da giorno. 

Che sia liscia o plissettata, ampia o più fasciante, lunga o corta, a stampe o in tinta unita, poco importa: l’importante è che sia a ruota.
Era un must negli anni ’50 e ’60, quando le ragazze non potevamo mostrare molto ma sapevano come essere sexy, grazie a vitini da vespa evidenziati da ampie cinture, alle caviglie ben in vista, rese ancora più sottili e sinuose da strategici tacchi a spillo.

Io ne vado matta. 

Crea, a parer mio per chi la indossa, una disinvoltura tra tenerezza e sensualità a cui non si può rinunciare almeno una volta.

Infatti, mai come quest'anno ho cercato disperatamente di trovarne a più non posso, soprattutto perché da sempre, mi ritrovo con un vitino molto stretto e pronunciato, a differenza di qualche zona più sotto, dove la parola abbondanza esplica ogni suo possibile significato - vabbè.

Ora ne sogno una a fantasia super colorata e una semplice, chiara e che racconti una storia. Presto vi mostrerò quella che per esperimento, sto confezionandomi da sola. Nel frattempo scelgo le scarpe, i giusti abbinamenti tra collane e bangles colorati e lego i capelli. Sospirando quel movimento simile alle campanelle e quel "vedo non vedo" di femminilità mai ostentata. 

E sono nel mood.  

(Atlantic-Pacific, Stockholm-streetstyle)