Quello che non dicono

Impazienti, lunatiche, impulsive e caparbie. Forti non per apparenza ma per natura. 
Emozionali dallo smalto a fin dentro la pancia, lì sotto il cuore. 
Nella posizione di poter scegliere chi, come, dove e quando. O almeno così ci piace.
Scegliere di urlare le nostre ragioni al mondo con tutto il fiato che abbiamo in corpo e di sussurrare le nostre paure con un filo di voce rotto da un paio di occhi lucidi.
Scegliere di prenderci ciò che è nostro. Che si tratti di un diritto per cui sono stati bruciati reggiseni, un uomo o semplicemente di un abito di Alberta Ferretti.
Fedeli solo a noi stesse e ai nostri amori: a quelli desiderati, a quelli voluti, a quelli cercati, a quelli inseguiti.
Ironiche al punto di ridere di noi stesse e di questa vita che non è sempre come la vogliamo ma che, a volte, capita essere meglio di come la immaginavamo.
Fuochi d'artificio alla luce del sole. Brillanti, comunque.
Rispettose delle regole. Quelle del cuore, che poi sono le uniche che conosciamo.
Combattive per necessità non per indole, che si dice faccia anche virtù.
Sovrane di noi stesse, regine dei nostri corpi, di reggerli a 12 centimetri da terra o di darli a chi vogliamo.
Cantanti in macchina, al semaforo sul motorino. Ballerine tra il letto e il divano. Indossatrici di abiti di seta e magliette di Snoopy.
Esigenti con noi stesse più di quanto lo si possa essere nei confronti del mondo che attraversiamo con passo veloce e una borsa sempre troppo pesante.
Dolcemente complicate, in quelle giornate un po' amare.
Sempre più emozionate.
Idealiste al punto di essere prese per sognatrici, noi che i nostri piedi racchiusi in un paio di Louboutin li teniamo ben saldi a terra.
Ambiziose quando si parla di felicità.
Femminili fin dentro l'anima anche in quelle mattine in cui ci nascondiamo dentro un maglione grande perfino per i nostri desideri.
Forti, nelle prese di posizione.
Sensuali nei desideri e nei piaceri.

Libere. Finalmente libere. Di di essere prima di tutto: passione allo stato puro.
O isteriche, come a qualcuno ama definirci. Senza sapere che in fondo ci sta solo facendo un complimento.