Leopard, velvet e il duomo di Salerno

Ho iniziato questo tour virtuale scrivendo di una mattina con la mia amica Giulia. L’abitudine del nostro condiviso caffè si sta perpetuando. Tanto. E con un ottimo feeling come risultato.

Anche lei è salernitana e, con me, condivide l’idea che la nostra città offra posti, scorci e viste davvero mozzafiato. Così, questo, sarà il primo di una serie di “consigli” sotto forma di shooting che potranno aprirvi le porte a questo nostro piccolo angolo di mondo tra la Costiera  Amalfitana e le bellezze del Cilento.

Lo sfondo che incornicia il mio cappottino maculato è il cuore pulsante della parte più antica di Salerno: il Duomo.

Col suo porticato, lo scalone antistante e il portone di bronzo è il nucleo più antico della fondazione della città. Racchiude un quadriportico conservato in modo eccellente, dove la sensazione di astrazione dalla realtà circostante e la luce fanno da padroni rapendo chiunque ci metta piede. Le colonne romaniche e il pavimento di pietra e mattoni lasciano il posto ai piloni e ai marmi dell'interno che mostrano un'opulenza e una sapienza del fare propria di tutta la storia e la civiltà di cui, immobile, il duomo è ancora testimone.
Ha subito diverse modificazioni e ampliamenti nel corso del tempo ma resta il nostro gioiello normanno e il simbolo di tutta la devozione dei salernitani che lo riempiono il 21 Settembre di fiori, preghiere e candele per quel Matteo che continua, dall'alto, a prestare il suo nome di battesimo da queste parti.
E' il luogo dove con più voglia chi si ama vuol dire il suo "si", anche quando ci siamo capitate io e Giulia.
Al di là della storia mista a legenda, di cui potrei raccontare tanti aneddoti, e al di là di ogni considerazione architettonica propria del mio mestiere, - anzi del nostro, visto che Giulia è architetto quanto me - a me piace raccontarvelo così, con poche immagini, e lasciare che vi rapisca coi suoi colori, con la sua pesante matericità e coi giochi di luce di una mattina di fine dicembre.

.. e poi, non appena finito il nostro giro nel chiostro del duomo, e ci si rilassa pensando all'aperitivo di fine mattinata che ci aspetta, si torna verso il corso passando per i vicoli più caratteristici della mia città.. io ritorno alla mia naturale stupidità e Giulia mi combina questo.. 

Cappottino maculato Zara

pantalone di velluto e maglia Giorgio Armani

borsa Prada

scarpe Zara

occhiali Gucci

guanti realizzati su ordinazione da  "I love borchie"

bangle di lacca: regali degli amici dall' India

ancora una volta grazie a Giulia Sonetti, Arch & Ph.