1.12.12

Serendipity


Il sole di una mattina di novembre, quando l'autunno è ovunque nei colori ma non nelle temperature: qualche battuta su WhatsApp e siamo fuori per un caffè.
Un piccolo bar del centro, divanetti blu e tavoli rotondi di legno scuro. Per noi, il caffè è solo "macchiato", come se fosse un modo d'essere o di leggere la vita meno scura. 
Conosco Giulia non da tantissimo tempo ma è stato amore a prima vista e da poco abbiamo intensificato chiacchiere, confessioni, amori comuni, passioni e… caffè. È bruna, dal sorriso largo e gli occhi profondi, che ammiro per espressione e prospettiva, quella che vedo attraverso i suoi scatti, che adoro e che vorrei fossero più spesso le immagini del mio diario virtuale “a forma di me”.
Un dottorato a Padova, un viaggio a Lisbona e l'amore per le Lonley Planet, un paio di calze a pois neri e qualche leggerezza tutta al femminile coi tacchi tra un basolo e l'altro di questa città. Salerno è già vestita per il prossimo Natale nonostante i venti gradi costanti e, il nostro cullarci tra magliette e blazer al posto dei maglioni e delle sciarpe di cachemire, ci sembra quasi uno stato di grazia che vorremmo non finisse mai.
Così, proprio quando non hai programmi e quando prendi il mondo così come viene, si fanno scoperte meravigliose. La vita ti sorprende per caso. 
Semplicemente "serendipity".
Ci perdiamo tra i cortili dei palazzi antichi, i vicoli e i portali, e ci fermiamo su una panchina che ci permette di tenere meglio il naso all’in su. Poi, come due bimbe nel paese del balocchi, finiamo mani e naso incollati alla vetrina di Pantaleone e senza che nemmeno ci si renda conto siamo già a dividere una fetta di Mont-blanc che fa un pò l'aperitivo di noi “ciao magre!” (che tanto ormai questa settimana è andata così, poi da lunedì… si, si). Il Mont-blanc più buono in assoluto, meringa free e con tanto di guarnizione di marron-glaces: una delizia.
Un portoncino in vetro e delle chiavi ancora ferme alla serratura sembrano invitarci ad entrare, poco più avanti. Giulia ed io, sbirciamo dentro e con stupore ci si apre un quadrato di cielo che non sapevamo nemmeno esistesse. È un cortile piccolo, di pietra nelle modanature e legno nei solai. La tinteggiata è fresca. È di un bianco che sembra faccia male agli occhi e l’odore è quello delle case nuove, dei nuovi inizi e delle scoperte. Ci siamo regalate un "interno" a cielo aperto solo nostro per qualche minuto. 
Poi l'orologio, i passi e la vita, che come i grandi amori torna sempre a bussare alla tua porta, ci hanno riportate a casa. Con più sorrisi, più aria fresca nei polmoni e nelle idee e più colori negli occhi. 
Tutti quelli rubati in un'istante dell'occhio della mia Giulia. 
Eccoli.

















giacca e scarpe Zara
jeans Silvian Heatch
collana Tiffany
anello Dodo di Pomellato
borsa Gucci


un grazie particolare a Giulia Sonetti.
la migliore ritrattista di anime che conosco.